Durante il Rinascimento italiano, quando la paura dell’acqua rendeva il profumo un surrogato del bagno, le città si riempivano di estratti opulenti di gelsomino, tuberosa e rosa, scie che restavano sulla pelle come un bacio. Paura dell’Acqua re-immagina quell’opulenza come una romanza veneziana sospesa tra calli barocche e riflessi di canali.
L’apertura è brillante e tattile: il petitgrain di mandarino porta luce agrumata e una vena verde, mentre lo zenzero fresco pizzica l’aria con un calore nitido. Il cuore è una camera fiorita in pieno: tuberosa assoluta cremosa e narcotica, gelsomino d’Egitto voluttuoso e notturno, rosa assoluta vellutata. Nel fondo, la tonka distende morbidezza ammandorlata, il cisto aggiunge resina ambrata e un’eco storica di laboratorio alchemico, mentre l’ambra legnosa struttura la scia in una firma calda e persistente.
Il risultato è un floreale barocco dal respiro moderno: una scia densa, sensuale e teatrale, capace di trasformare la quotidianità in una passeggiata tra palazzi e specchi d’acqua al tramonto.
Benefici
- Ricchezza rinascimentale: bouquet di tuberosa, gelsomino e rosa in veste opulenta ma equilibrata.
- Scia avvolgente: fondo ambrato–tonka che prolunga il cuore fiorito con eleganza.
- Identità narrativa: ispirazione storica che diventa esperienza sensoriale contemporanea.
